giovedì 25 giugno 2009

recensione negativa

Per la mia recensione negativa ho scelto il blog http://trafuosche.blogspot.com Il titolo è "tranquillità fuori schema"... L'argomento del blog è unico: il recente terremoto che ha investito l'Aquila, è stato scelto un angomento pesante, triste e che non appassiona il visitatore. Anche perchè è un evento che tutti conosciamo e ne abbiamo sentito parlare per molti giorni.
Quando l'ho visitato, ho trovato le foto dei palazzi danneggiati, crepe sulla strada... insomma, non è molto allegro. La tristezza dell'argomento trattato non invita il lettore a rimanere nel blog, ma a uscire (anche per lo sfondo nero!).
Per quanto riguarda la struttura, non ci sono gadget, i post sono pochissimi, l'ultimo risale al 25 aprile. Le parole non si sprecano nei post e non viene detto nulla di nuovo, sono tutte cose che chi ha seguito i tg nei giorni del sisma, conosce già. Non c'è personalità.
Il primo post è intitolato un piccolo inizio... peccato che sia rimasto tale!

presentazione

mercoledì 24 giugno 2009

Recensione positiva...

Per la mia recensione positiva ho scelto il blog della collega Elisa Caputo, http://elisacaputo.blogspot.com/ dal titolo "il sessantotto secondo noi". Il blog analizza il sessantotto non solo come l'anno delle grandi trasformazioni politiche, ma come un vero e proprio ambiente culturale. Descrive la ribellione giovanile, la reazione del mondo letterario (Pasolini e Capanna), il post-sessantotto nella musica, con le canzoni di De André, nel cinema, parlando di come questo si rinnova insieme alla società, fino ad arrivare al femminismo. Sono, inoltre presenti, considerazioni personali sul 68.
Se l'obiettivo del blog era quello di offrire una panoramica sul movimento a livello mondiale e di sottolineare quali figure celebri hanno caratterizzato questo periodo, la blogger, c'è riuscita in pieno.
A livello tecnico, l'utilizzo delle fotografie e dei video nei post, guida il lettore a rappresentarsi meglio il momento storico preso in considerazione. Infatti per ogni argomento trattato nel singolo post, c'è la foto o il video corrispondente.
Nel complesso è un blog molto personale e curato, ottimo lavoro!

tv estera e politica italiana

Ecco come la tv estera vede i nostri politici (soprattutto Berlusconi).... tutto quello che la tv italiana nasconde...
Divertitevi!







Che ne pensate?

L'informazione vs politica: In mezz'ora

programmi insostituibili

Vorrei parlare di alcuni programmi presenti nella programmazione televisiva, passata o presente, che, per i temi trattati e la loro originalità, si sono rivelati insostituibili. Si tratta di programmi che hanno creato scompiglio politico.




Il primo che vorrei considerare è il fatto di Enzo Biagi. Ci ricordiamo tutti della sigla del programma dopo il tg, anche se eravamo piccoli. La programmazione inizia, infatti, nel 1995. Biagi è sia l'autore che il conduttore, della trasmissione di approfondimento del tg1. Il tema principale è la politica, ma Biagi secondo il presidente del consiglio e altri giornalisti come Giuliano Ferrara, si spinge troppo oltre. Infatti, come tutti sappiamo, il programma viene cancellato.Citando Berlusconi, il fatto viene considerato come un uso criminale della tv pubblica. Sentendosi offeso, il giornalista non rinnoverà più il suo contratto con la rai.
Dopo Luttazzi e Biagi, non potevo non parlare di Santoro. Dopo essersi allontanato dal piccolo schermo per l'attività politica, è tornato a far parlare di se, riprendendo il programma Anno zero. Nelle ultime puntate si è un po troppo concentrato sulla questione Noemi-papi, se devo essere sincera. Non sostengo che ha fatto male a trattare l'argomento, ma secondo me, un intero programma di prima serata, interamente concetrato sulla questione festini, diciottanni, e collier di Berlu, stanca lo spettatore. Il programma si apre con la lettura di un articolo di Marco Travaglio. Parole pungenti che, grazie all'ironia, arrivano dirette allo spettatore. Peccato che il secondo scandalo che riguarda la vita privata del premier (la vicenda di Bari) è scoppiato dopo la chiusura del programma. Comunque, nel corso degli anni, Santoro ha subito lo stesso imbavagliamento di Biagi.



il lato buono della televisione

Per cercare di superare il concetto di tv-spazzatura ho deciso di parlarbvi anche del "lato buono della tv". Diversamente dagli anni passati sono diminuiti i programmi culturali, che si propongono di educare. Ma c'è una piccola parte di persone che propongono un ritorno alle origini. Soprattutto in Europa sta avanzando la proposta di aumentare questi tipi di programmi per offrire una risposta a chi si rifiuta di guardare reality e show di contenuti poveri. Per esempio, in Italia è nato: L'aited. l'Associazione Internazionale delle Televisioni di Educazione e di Scoperta. Hanno aderito emittenti sia pubbliche che private, che si propongono di offrire dei programmi con contenuti educativi e che si occupano della conoscenza. L'interesse mondiale per la tv educativa cresce del 5% all'anno. In Europa, un certo numero di paesi ha integrato i programmi educativi nelle reti televisive. Alcuni paesi, come la Gran Bretagna, la Francia, l'Olanda e altri scandinavi, hanno canali che si dedicano completamente ai programmi di educazione e di scoperta.

Personalmente ritengo ottimi programmi quelli offerti da mamma Rai, precisamente rai educational. Per esempio: la storia siamo noi, del direttore Gianni Minoli.
Rai educational, o rai-edu, è la struttura della rai che si occupa di didattica e della divulgazione scientifica e culturale. Alcuni di questi programmi vengono trasmessi durante il giorno sulle rati rai, riconoscibili perchè al logo rai si alterna quello di rai edu. Esistono due programmi di rai edu, rai storia e rai edu1. L'ultimo si occupa di didattica a distanza. E' un progetto diretto ai ragazzi della scuola primaria e secondaria e divulga sia le lingue che argomenti scientifici.
Quindila tv non ha mai smesso di educare....Basti pensare al fatto che prima di rai edu, l'azienda rai aveva creato il Dipartimento Scolastico Educativo, negli anni settanta.
Ecco il link: http://www.educational.rai.it/

dalle stelle alle stalle!



Spesso alcune persone diventano famose in pochissimo tempo, nel giro di pochi giorni le ritroviamo sui giornali, nei tg nazionali. Diventano notizia. Ma cosa ci stupisce della vita di queste persone? Sicuramente vi ricorderete del fenomeno Susan Boyle, la 48enne che è diventata famosa, non solo in Inghilterra, ma anche in Italia, e nel resto del mondo, grazie al programma Britain's got talent, una specie di xfactor. A colpire l'opinione pubblica, oltre alla voce straordinaria della donna, è stata soprattutto la sua storia, diciamolo.... da sfigata: disoccupata e mai stata baciata. Susan incarna la figura della classica zitella, isolata, perchè un po bruttina, ma che riesce a dimostrare come anche una non bella può riuscire a sfondare.

Guardate su quanti siti è apparsa nel giro di pochi giorni:
ecc...

Ma il successo, si sa, dura poco. Considerata la vincente del programma, alla fine si è classificata seconda. Inizia la discesa: viene ricoverata d'urgenza perchè ha avuto un comportamento "strano". Il facile succeso ha portato Susan ad uno stress che non è riuscita a sostenere. Ma credo riuscirà invece a consolarsi con i contratti da sette milioni di Euro che ha firmato dopo il successo ottenuto dopo il programma.

martedì 23 giugno 2009

Perchè guardiamo i reality?


Possiamo riuscire a rispondere a questa domanda? Molte persone risponderebbero perchè li guardano tutti, come se fosse una condizione di vivere, quella di rimanere aggiornati sugli ultimi personaggi che si affacciano nel mondo dello spettacolo. Cosa ci attrae dei molteplici aspetti che i reality rendono pubblici? Cosa c'è d'interessante nel guardare la quotidianità di una persona dalla mattina alla sera? Partiamo da una importante distinzione tra il pubblico giovanile e quello adulto.

I giovani sono attratti dai reality per sognare di ottenere un giorno, la popolarità semplicemente grazie alla loro personalità. L'essere riconosciuti per strada sta diventando una vera e propria missione per alcuni giovani. L'interesse verso il comportamento degli altri nasce dalla voglia di costruire dei nuovi modelli di comportamento. Guardando ciò che il pubblico gradisce o "apprezza", il singolo può imitarlo, sperando di arrivare al successo come loro.

Un'altra tipologia di pubblico sono gli adulti. Loro, diversamente dai giovani vogliono spiare dal buco della serratura la vita di sconosciuti per cercare di rimanere al passo con i tempi, per sapere quali sono i comportamenti, gli interessi della nuova gioventù. Sapendo tutte queste cose possono avere un rapporto diverso con i figli, cercando di capirli meglio.

Gli spettatori si identificano con la telecamera, assumendone il punto di vista, come se fossero presenti dietro un pannello trasparente. loro spiano persone che non sanno di essere guardati, oppure se ne dimenticano.

sabato 20 giugno 2009

"Cosa vuoi fare da grande?" ...."la velina!"


"cosa vuoi fare da grande?"... risposta... "il poliziotto!" è una frase che ormai non sentiamo più.
Ma come si spiega questa inversione di tendenza così drastica? Si continua acredere che la televisione ci plasmi e che essa cambi il nostro modo di vedere la vita. Come tanti cambiamenti che la società ha vissuto, tra questi c'è anche il desiderio di ottenere un facile successo tramite il piccolo schermo. Gran parte dei bambini sognano di diventare calciatori e di fidanzarsi con la velina di turno. Le bambine sognano di entrare nel mondo dello spettacolo, non più di salvare il mondo o di diventare astronauta. Ma cosa c'è di così attraente nella vita di un vip? Innanzi tutto il facile guadagno (basti pensare alle veline che prendono al giorno circa 400 euro, lo stesso stipendio di un lavoratore in un call center, per non parlare dei compensi delle discoteche per una serata con un avanzo del grande fratello...). come dargli torto, il questo momento in cui trovare un lavoro stabile è diventato un problema. Ma è sempre colpa della televisione oppure è quest'ultima a riflettere la perdita dei valori della nostra società? Nei giorni passati sono state riaperte le selezioni per il grande fratello, in migliaia si sono presentati al provino, alcuni erano già in fila dal giorno prima. Una corsa a diventare inquilini nella casa più sognata d'Italia, insomma.... vitto e alloggio gratis!

la libertà di esprimersi in televisione


In questi giorni di fermento politico, in cui si parla sempre più spesso di libertà di raccontare, dove si ferma questa libertà? Quando possiamo dire di aver attraversato il limite della decenza? Foto sequestrate, filmini nascosti, ma la televisione non dovrebbe mostrarci tutto?

Tornando indietro nel tempo, precisamente nel 2007, possiamo citare come esempio chiaro la chiusura del programma di Luttazzi, perchè ritenuto offensivo nei confronti dei premier Berlusconi. Dopo diversi mesi si è parlato di un ritorno del comico su la sette, con il suo programma incriminato, Decameron. E' bastato un mese di programmazione per cancellare nuovamente la trasmissione e licenziare Luttazzi. Questa volta è stata colpa di una frase diretta a Giuliano Ferrara, il conduttore di otto e mezzo e il direttore de "il foglio". Il 10 dicembre 2007, il comico, non ha pututo mandare in onda la nuova puntata. Le spigazioni? Il comico non ha avuto un uso responsabile della sua libertà creativa. Non è più satira ma si è sconfinato nell'offesa pubblica, è stata lesa la dignità e l'onore di un loro collaboratore. Nella frase incriminata, Luttazzi parlava di Berlusconi e di una sua affermazione in cui “tutto sommato” si dichiarava contrario alla guerra in Iraq. E per sopportare una cosa del genere l'unico modo era immaginare Giuliano Ferrara in una vasca da bagno mentre Berlusconi, Previti, Dell'Utri e la Santanchè compiono su di lui atti “volgari”. Esagerazione o meno il programma è stato cancellato.

venerdì 19 giugno 2009

tv turnoff week

Spegnere la tv per sette giorni, è questo l'invito del "tv turnoff week", la settimana della televisione spenta. Il programma è nato in Inghilterra, lo scorso Aprile. L'iniziativa propone di spegnere la televisione e invita a uscire dalla scatola. Avvertita la pericolosità di stare troppo tempo davanti al piccolo schermo, si cerca di allontanarsi almeno per una settimana dalla dipendenza quotidiana. Londra e altre città inglesi, sono state invase da poster appesi con su scritto lo slogan Get out of the box, uscire dalla scatola, appunto. Ma come impiegare il tempo solitamente destinato alla tv? Secondo l'organizzatore, un 44enne americano, David Burke, possiamo invitare i nostri vicini di casa per fare due chiacchiere. L'uomo anti-tv, ovviamente non accende da tempo il pulsante magico. Da quando un amico gli ha messo in mano una newsletter anti-televisione, David ha dichiarato guerra alla tv. Non solo, la sua vita è cambiata, insieme al modo in cui guarda la società contemporanea.
Il progetto è giunto al suo tredicesimo anno, nel 2008 cinque milioni di persone hanno aderito all'iniziativa. Ma la televisione secondo voi è pericolosa al punto tale da dichiararle guerra? Indubbiamente ci sono alcuni programmi dai contenuti demenziali, ma è esagerato ritenere una piccola scatola così potente. Non trovate?

si può usare il mezzo televisivo in modo corretto?

In molte famiglie sono state prese diverse precauzioni.... del tipo spegnere la tv durante i pasti, che rimane l'unico momento nel quale il nucleo familiare si ritrova e può conversare tra un boccone e l'altro, oppure tenerla accesa, ma solo per seguire il tg. Ma nelle nostre case si può comunque imparare a utilizzare il mezzo televisivo in modo corretto, facendo affidamento alle trasmissioni di qualità. Primo consiglio: non lasciare mai i bambini davanti la tv da solo, oppure per molto tempo. Quando notiamo che loro possono essere stati turbati da qualche immagine bisogna intervenire e far capire loro che si tratta di una finzione.
La programmazione televisiva, sia nazionale che privata, tutela i bambini, o almeno fa di tutto per riuscirci. Per esempio avverte con dei segnali riconoscibili a tutti se "il programma non è adatto ai più piccoli"... Oppure destina ai bambini diversi programmi che si concentrano in un determinato periodo di tempo, come la mattina.

giovani e cattive abitudini, ma è sempre colpa della tv?

Recentemente è stata condotta un'inchiesta dalla Doxa, sullo stile di vita dei giovani di età compresa tra i 6 e i 17 anni. Dai risultati è emerso che i ragazzi dei bel paese sono in sovrappeso e fanno pochissimo movimento fisico. Un bambino su tre si muove a piedi per meno di mezz'ora al giorno. solo un terzo dei bambini tra i 6 e gli 11 anni fa attività fisica almeno tre volte a settimana, il 48,6% si limita a una o due volte a settimana e il 18,1% non fa mai movimento. La ginnastica prevale tra gli sport preferiti (29,6%), poi ci sono il calcio (20,1%) e il nuoto (18,2%). La situazione migliora, ma non di molto, tra gli adolescenti: il 49% fa attività fisica per almeno tre volte a settimana. Gli sport più gettonati restano il calcio (45%) e la pallacanestro (10%) tra i maschi; la ginnastica (21%) e la danza (11%) tra le femmine. La Doxa ha anche chiesto ai ragazzi intervistati quali attività avessero svolto il giorno precedente all'intervista: tra gli adolescenti l'88% aveva guardato la tv (per un tempo medio di 92 minuti), il 50% aveva usato computer o videogiochi (35 minuti) e il 42% aveva letto un libro (33 minuti). La video dipendenza non migliora tra i bambini: l'82% aveva guardato la tv per circa 90 minuti. Per questo sondaggio alla base delle cattive abitudini dei bambini italiani, c'è proprio la televisione, che deve essere abolità dalla loro quotidianità.

giovedì 18 giugno 2009

carta d'identità digitale.

Nome: Margherita
Cognome: Infusino
Data di nascita: 23/09/1987

Scuole medie: Il mio primo approccio con il computer avviene alle scuole medie, dove svolgo tre ore settimalali di orientamento. Per preparare la tesina inizio a navigare effettuando numerose ricerche.

Scule superiori: Per motivi di studio continuo a navigare per fare ricerche storiche e per approfondire le materie. Infatti le enciclopedie telematiche (tipo encarta), stavano prendendo il posto di quelle cartacee.

2005 Iscrizione all'Università: La grande svolta. La navigazione e il pc diventano un appuntamento quotidiano e indispensabile per me, è utile per informarmi sulla mia nuova facoltà, per compilare i bollettini, per ottenere la matricola, ecc...

2005-2006 Inizio i corsi: I primi corsi sono : esercitazioni d'informatica 1, iniziamo a lavorare su Microsoft Office Word, Excel e Access. Durante il corso svolgiamo molte esercitazioni e ci vengono spiegate anche le funzioni che solitamente non vengono utilizzate.

2006-2007 Secondo anno: Inizia il corso Esercitazioni d'informatica 2. Questa volta studiamo il web , come e perchè nasce, e il linguaggio html. Così riesco a creare un sito internet tutto mio dedicato alla città di Diamante. Creo un account con gmail, mi iscrivo a google talk, per l'esame di swe.

2008-2009 Terzo anno: Seguo il corso d'informatica. Creo una piattaforma d'e-learning con altre colleghe dedicata alla momoria. Grazie al corso capisco come funzionano le reti e il web in generale.
Mi iscrivo a msn, a facebook per mantenere i contatti anche con le persone che non riesco più a vedere.

tv spazzatura

La televisione italiana, rispetto al resto dell'Europa, è piena zeppa di quella che comunemente si definisce tv spazzatura. Nonostante le critiche severe da parte degli intellettuali, il pubblico continua ad apprezzare tronisti, grande fratello, veline, Sgarbi, ecc... Il palinsesto televisivo antepone la cultura, privilegiando l'ironia e la sessualità esplicita. Ma molte trasmissioni televisive sono in sintonia con i gusti del pubblico.


guardate questo video:

gioventù italiana in protesta

La gioventù italiana protesta la tv spazzatura. In occasione del mediaset day, che si è tenuto lo scorso maggio a Torino, alcuni esponenti della gioventù italiana hanno manifestato contro il grande fratello e altri programmi spazzatura del palinsesto televisivo. gli esponenti de La destra hanno esposto uno striscione di 15 metri, con su scritto boicotta la tv spazzatura. Gridando: basta ai reality show che promettono una vita di successo, veline e tronisti. distogliendo l'attenzione dei giovani dai problemi seri della quotidianità come il precariato, la povertà che aumenta.

martedì 16 giugno 2009

la tv: educatrice moderna

Ultimamente si sta parlando di televisione come veicolo di educazione. Ma davvero oltre all'intrattenimento e all'informazione la tv ha questo potere? I programmi televisivi americani contengono in media sei scene di violenza all'ora. Solitamente si ritiene la tv colpevole di causare comportamenti aggressivi, infatti alcuni criminali hanno più volte dichiarato di aver tratto ispirazione per compiere delitti proprio dalla tv. Ma ancora oggi gli effetti che la tv ha sugli spettatori è una questione aperta. Si ritiene anche che la diminuzione della sensibilità delle persone verso il dolore altrui, sia dovuta al fatto che siamo troppo abituati a guardare scene di violenza e morte comodamente seduti sul nostro divano senza che vi sia la necessità di intervenire ( proprio oggi è stato trasmesso un video dal tg2 che ritrae la morte di un rumeno colpito per sbaglio da due camorristi, che si accascia in una stazione e muore senza che nessuno gli presti soccorso, tra l'indifferenza delle persone, che continuano indisturbati la loro corsa contro il tempo). La questione della tv vista come educatrice continua a essere aperto, numerosi sono i libri e gli articoli che sono stati dedicati a questo tema. Ma nonostante ciò, non è facile dimostrare il rapporto di causa effetto tra le due questioni: l'aumento della violenza in alcune scene televisive e i crimini commessi.

la tv: educatrice moderna

la tv e l'informazione

L'informazione può generare potere e la questione del modo in cui essa viene prodotta e fatta circolare è di vitale importanza per una società libera e democratica. I direttori dei giornali, gli opinionisti, i conduttori dei talkshow hanno la capacità di formulare giudizi convincenti, di interpretare e orientare l'opinione comune. Basti pensare al termine opinione pubblica che indica proprio il giudizio di questa fascia di operatori dell'informazione. Queste figure professionali sono stipendiate. Il problema fondamentale diventa quello della proprietà delle testate o delle televisioni. La tv è il più potente strumento di informazione perchè è comprensibile a tutti, grazie alla sua possibilità di riprodurre immagini chiare e incisive rispetto agli articoli di stampa. Questa sua presunta trasparenza presenta però alcuni aspetti negativi. Essa ha la capacità di distorcere le notizie in diversi modi. Dà vita a quelle che comunemente vengono chiamate pseudo notizie, che sono quelle informazioni ritenute notizie e in quanto tali la tv le esalta, ma in realtà resterebbero inosservate al resto dell'opinione pubblica. La tv può essere anche uno strumento nelle mani della politica. In questo modo l'informazione viene controllata e se scomoda, taciuta. Così lo spettatore diventa un burattino, con i fili che vengono mossi dai partiti. Egli viene indirizzato verso un'interpretazione distorta delle notizie. Nei dibattiti politici non viene mai presentato un secondo parere, ma l'attenzione si concentra solo su una figura politica. Dobbiamo ricordare che l'informazione trasmessa utilizzando la tv come canale, non è un fatto oggettivo.


Mentana ad anno zero...


lunedì 1 giugno 2009

quali programmi guardare

Quali sono le caratteristiche di un buon prodotto per i ragazzi? Un programma che diverta educando, che attiri l'attenzione dei ragazzi, che non ne ignori gli interessi, che contenga humor, deve avere bambini come protagonisti... E' così vasto l'impegno che la televisione impiega per trattenere davanti a se il bambino.

domenica 31 maggio 2009

esperimenti con la tv....

Alcuni anni fa, a Sesto Cremonese, in Lombardia, 24 alunni di una scuola media, con la supervisione della loro insegnante di lettere, hanno portato a termine un interessante esperimento. Il nome? "Stacchiamo la spina della dalla droga tv". I giovani, insieme alle loro famiglie, si sono impegnati a tenere spenta la televisione per una settimana. Hanno anche tenuto un diario giornaliero sul quale sono stati annotati i cambiamenti che la rinuncia ha portato nella quotidianità della nucleo familiare. Risultati? Il dialogo non sempre ha avuto la meglio, spesso proprio gli adulti si sono lamentati per la mancanza della televisione.
In America lo stesso tipo di esperimento è stato proposto dall'associazione "tv free America". L'associazione ha indetto "la settimana nazionale della tv spenta". Ne avrebbero davvero bisogno gli americani di spegnere l'interruttore per un po. Basti pensare che la popolazione statunitense passa circa 30 ore settimanali davanti al piccolo schermo.

cos'è la videodipendenza

La videodipendenza è una vera e propria malattia. La televisione induce, in chi la guarda molto spesso, una forma di assuefazione che porta all'insorgere della malattia. Sono sempre di più i giovani che che passano molte ore della loro giornata davanti alla televisione. Così si corre il grave rischio di identificare questo mezzo di comunicazione con una vera e propria figura educativa.

curiosità

La televisione oltre ad essere un sistema di intrattenimento è anche utile per educare. In uno sperduto villaggio delle Ande peruviane, ad esempio, un prete ha trovato nella televisione un valido alleato per insegnare, con delle videocassette, agli abitanti, abitudini igieniche.

il boom della televisione

Nel 1946 erano solo 8000 in tutto il mondo le abitazioni con all'interno un apparecchio televisivo. Due anni dopo, nel 1948, erano 180000; Nel 1950, quattro milioni; Nel 1955, 41 milioni. Nel 1951 oltre il 90% degli apparecchi televisivi si trovava negli Stati Uniti e gran parte dei rimanenti nel Regno Unito. Dopo gli anni 70, la televisione comincia a diffondersi anche nei paesi poveri, dove si cerca di imitare il consumismo di tipo occidentale. In America Latina, dal 1975 al 1994, il numero dei nuclei familiari che che possiedono un televisore è aumentato dei 360%, mentre in Asia, nello stesso arco di anni, la percentuale sale del 950%.

sabato 30 maggio 2009

bambini la tv è pericolosa...?

Secondo uno studio dell'American Academy of Pediatrics, guardare troppa televisione può portare, durante la crescita, all'attention deficit hyperactivity disorder, tradotto si tratterebbe di un disturbo da deficit di attenzione con iperattività. I pediatri hanno preso in esame duemila bambini da uno a tre anni. I risultati hanno dimostrato che la velocità delle immagini televisive deformano il senso della realtà dei piccoli. Le immagini televisive scorrono velocissime rispetto a quelle che normalmente i nostri occhi percepiscono nella quotidianità. I danni diventerebbero ancora più evidenti quando il bambino raggiunge l'età scolare. Dopo i sette anni, il bimbo ha difficoltà a prestare attenzione a scuola. I disturbi si presentano anche sotto forma di insonnia, sonno irregolare e frequenti risvegli notturni.

la tv fa male?

I bambini di età inferiore ai quattro anni rappresentano la fascia più alta di telespettatori. Gli studiosi che si sono occupati di misurare gli effetti della televisione sui più piccoli, hanno sottolineato quanto può essere pericoloso guardare molta televisione. Secondo alcuni esperti della nuava Zelada, guardare troppa televisione in età prescolare, causa danni irreversibili, che si presentano durante l'adolescenza. In particolare, stare davanti alla tv per più di due ore al giorno, provaca problemi di attenzione. Con ciò si intende una certa facilità alla distrazione e difficoltà nella concentrazione. In particolare, si sono misurate delle correlazioni negative fra l'utilizzo della televisione e la predisposizione degli stessi alla lettura.

la tv oggi

Diversamente dagli anni cinquanta, le trasmissioni televisive sono molto cambiate. Nella società dei media, l'impatto con la televisione è diventato molto più leggero. Spesso accusata di disgregare i valori della famiglia, la televisione, continua a far parlare di se. Secondo alcuni sondaggi, la televisione rimane il mezzo maggiormente utilizzato sia dai giovani che dalle persone più adulte, risultato che conferma l'onnipresenza del più diffuso strumento d'informazione.

quando la scuola insegnava

La RAI il 25 novembre 1958 inizia la messa in onda della trasmissione "TELESCUOLA". Si trattava di un programma televisivo sperimentale, appoggiato dal Ministero della pubblica istruzione, che si proponeva d'istruire tutti i ragazzi impossibilitati a completare la scuola secondaria. Il risultato più importante, dopo sei anni di programmazione, fu una notevole diminuzione del tasso di analfabetismo nazionale. Considerato l'enorme consenso ottenuto dal programma, nel 1960, viene trasmessa anche "NON E' MAI TROPPO TARDI" condotta dal maestro e pedagogo Alberto Manzi. Le due trasmissioni d'istruzione ebbero risalto a livello mondiale, trattandosi dei primi esperimenti di apprendimento a distanza mai realizzati utilizzando come canale comunicativo la televisione. La trasmissione veniva trasmessa nel tardo pomeriggio, poco prima dell'ora di cena. Ma in cosa consisteva il programma? Negli studi televisivi venivano riprodotte vere e proprie lezioni di scuola primaria, Manzi usava un blocco di carta poggiato su un cavalletto sul quale scriveva parole oppure lettere. La casa editrice della RAI, la ERI, produceva dei supporti cartacei per seguire meglio le lezioni, come quaderni e piccoli testi. Gli effetti del programma furono stupefacenti: circa un milione e mezzo di persone riuscirono a conseguire la licenza elementare. Fu possibile diminuire l'analfabetismo del paese e avvicinare i giovani al mondo dell'ISTRUZIONE.

mercoledì 27 maggio 2009

introduzione

Questo blog nasce dall'idea di analizzare il rapporto tra i giovani e i mezzi di comunicazione (televisione, radio, cellulare, quotidiani, internet). In particolare, voglio considerare la televisione, che insieme al cellulare, è il mezzo più utilizzato tra i giovani di età compresa tra i 14 e i 18 anni.