Vorrei parlare di alcuni programmi presenti nella programmazione televisiva, passata o presente, che, per i temi trattati e la loro originalità, si sono rivelati insostituibili. Si tratta di programmi che hanno creato scompiglio politico.
Il primo che vorrei considerare è il fatto di Enzo Biagi. Ci ricordiamo tutti della sigla del programma dopo il tg, anche se eravamo piccoli. La programmazione inizia, infatti, nel 1995. Biagi è sia l'autore che il conduttore, della trasmissione di approfondimento del tg1. Il tema principale è la politica, ma Biagi secondo il presidente del consiglio e altri giornalisti come Giuliano Ferrara, si spinge troppo oltre. Infatti, come tutti sappiamo, il programma viene cancellato.Citando Berlusconi, il fatto viene considerato come un uso criminale della tv pubblica. Sentendosi offeso, il giornalista non rinnoverà più il suo contratto con la rai.
Dopo Luttazzi e Biagi, non potevo non parlare di Santoro. Dopo essersi allontanato dal piccolo schermo per l'attività politica, è tornato a far parlare di se, riprendendo il programma Anno zero. Nelle ultime puntate si è un po troppo concentrato sulla questione Noemi-papi, se devo essere sincera. Non sostengo che ha fatto male a trattare l'argomento, ma secondo me, un intero programma di prima serata, interamente concetrato sulla questione festini, diciottanni, e collier di Berlu, stanca lo spettatore. Il programma si apre con la lettura di un articolo di Marco Travaglio. Parole pungenti che, grazie all'ironia, arrivano dirette allo spettatore. Peccato che il secondo scandalo che riguarda la vita privata del premier (la vicenda di Bari) è scoppiato dopo la chiusura del programma. Comunque, nel corso degli anni, Santoro ha subito lo stesso imbavagliamento di Biagi.
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