L'informazione può generare potere e la questione del modo in cui essa viene prodotta e fatta circolare è di vitale importanza per una società libera e democratica. I direttori dei giornali, gli opinionisti, i conduttori dei talkshow hanno la capacità di formulare giudizi convincenti, di interpretare e orientare l'opinione comune. Basti pensare al termine opinione pubblica che indica proprio il giudizio di questa fascia di operatori dell'informazione. Queste figure professionali sono stipendiate. Il problema fondamentale diventa quello della proprietà delle testate o delle televisioni. La tv è il più potente strumento di informazione perchè è comprensibile a tutti, grazie alla sua possibilità di riprodurre immagini chiare e incisive rispetto agli articoli di stampa. Questa sua presunta trasparenza presenta però alcuni aspetti negativi. Essa ha la capacità di distorcere le notizie in diversi modi. Dà vita a quelle che comunemente vengono chiamate pseudo notizie, che sono quelle informazioni ritenute notizie e in quanto tali la tv le esalta, ma in realtà resterebbero inosservate al resto dell'opinione pubblica. La tv può essere anche uno strumento nelle mani della politica. In questo modo l'informazione viene controllata e se scomoda, taciuta. Così lo spettatore diventa un burattino, con i fili che vengono mossi dai partiti. Egli viene indirizzato verso un'interpretazione distorta delle notizie. Nei dibattiti politici non viene mai presentato un secondo parere, ma l'attenzione si concentra solo su una figura politica. Dobbiamo ricordare che l'informazione trasmessa utilizzando la tv come canale, non è un fatto oggettivo.
Mentana ad anno zero...
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