In questi giorni di fermento politico, in cui si parla sempre più spesso di libertà di raccontare, dove si ferma questa libertà? Quando possiamo dire di aver attraversato il limite della decenza? Foto sequestrate, filmini nascosti, ma la televisione non dovrebbe mostrarci tutto?
Tornando indietro nel tempo, precisamente nel 2007, possiamo citare come esempio chiaro la chiusura del programma di Luttazzi, perchè ritenuto offensivo nei confronti dei premier Berlusconi. Dopo diversi mesi si è parlato di un ritorno del comico su la sette, con il suo programma incriminato, Decameron. E' bastato un mese di programmazione per cancellare nuovamente la trasmissione e licenziare Luttazzi. Questa volta è stata colpa di una frase diretta a Giuliano Ferrara, il conduttore di otto e mezzo e il direttore de "il foglio". Il 10 dicembre 2007, il comico, non ha pututo mandare in onda la nuova puntata. Le spigazioni? Il comico non ha avuto un uso responsabile della sua libertà creativa. Non è più satira ma si è sconfinato nell'offesa pubblica, è stata lesa la dignità e l'onore di un loro collaboratore. Nella frase incriminata, Luttazzi parlava di Berlusconi e di una sua affermazione in cui “tutto sommato” si dichiarava contrario alla guerra in Iraq. E per sopportare una cosa del genere l'unico modo era immaginare Giuliano Ferrara in una vasca da bagno mentre Berlusconi, Previti, Dell'Utri e la Santanchè compiono su di lui atti “volgari”. Esagerazione o meno il programma è stato cancellato.
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